Offerta medica

La nostra offerta medica attualmente consiste in:

Linfodrenaggio

Sono in fase di svolgimento le sedute di linfodrenaggio con la fisioterapista Francesca Cagnolati che utilizza il metodo VODDER. La peculiarità di questa attività è di aiutare con questo particolare massaggio le persone a cui sono stati asportati i linfonodi ascellari o inguinali.

 

Segue la relazione di FRANCESCA CAGNOLATI

 

IL LINFODRENAGGIO

 

Che cos’è

Con il termine comune “linfodrenaggio” intendiamo una terapia manuale chiamata tecnicamente Terapia di Decongestione Combinata.

Questo trattamento consiste in una serie di attività che possono essere applicate e seguite in maniera diversificata da persona a persona, in modo che ognuno abbia un trattamento personalizzato adatto alle proprie esigenze. Queste sono:

 

-         Cura ed igiene della cute: attività e consigli atti a mantenere una buona idratazione della pelle e la protezione da traumi e abrasioni. Un esempio è quello di consigliare ai pazienti di evitare prelievi ematici nel braccio edematoso o indossare guanti protettivi nelle opere di giardinaggio

-         Linfodrenaggio manuale (LDM), ossia un trattamento manuale effettuato dal terapista che ha lo scopo di stimolare meccanicamente la linfangiomotricità, dove con questo termine si intende la contrazione della muscolatura liscia del linfangione, ovvero l’unità funzionale del vaso linfatico. In questo modo si cerca di indirizzare la linfa dalle zone danneggiate verso zone di drenaggio funzionanti. In una seduta tipica di LDM per un linfedema all’arto superiore vengono trattati sia quest’ultimo ma anche collo, tronco e dorso

-         Bendaggio compressivo, effettuato includendo tutto il volume del linfedema con bende a corta elasticità in modo che venga stimolato il riassorbimento di linfa senza trascurare un effetto di contenimento. A termine del ciclo di trattamenti è possibile utilizzare guaine contenitive a maglia piatta

-         Esercizio terapeutico: attività fisica mirata a mantenere o recuperare la fisiologica motilità ed elasticità delle articolazioni coinvolte

-         Applicazione di taping: un’attività aggiuntiva facoltativa che sta prendendo decisamente piede, che ha lo scopo di favorire gli scambi capillari nello spazio sottocutaneo e facilitare il riassorbimento di edemi.

 

 

Perché lo facciamo

Questa serie di trattamenti viene effettuata principalmente da chi è affetto da linfedema. Il linfedema è un edema, un gonfiore patologico, che coinvolge un malfunzionamento o un danneggiamento del sistema vascolare linfatico. Ne consegue una patologia cronica in cui vi è un accumulo della linfa nello spazio interstiziale che può estendersi a tutto il tessuto sottocutaneo.

Si distinguono un linfedema primario, quando vi è un disturbo evolutivo dei vasi linfatici o dei linfonodi per ipoplasia, iperplasia o aplasia, o in secondario.

Il linfedema secondario si identifica in un’insufficienza meccanica del sistema di drenaggio linfatico per costrizione o obliterazione dei vasi linfatici o dei linfonodi. Le cause possono essere infiammatorie, traumatiche o, più frequentemente, iatrogene (esiti di intervento chirurgico o di radioterapia).

Una delle complicanze più comuni nel trattamento del tumore al seno è il linfedema secondario a livello di arto superiore ma anche di dorso o tronco. Infatti durante l’intervento chirurgico per la sua rimozione e durante il ciclo di radioterapia vengono inevitabilmente danneggiati in modo più o meno importante i vasi linfatici superficiali e vengono rimossi in modo parziale (tecnica del linfonodo sentinella) o totale i linfonodi ascellari.

 

Il linfedema è una condizione cronica e se non viene trattato vi è il rischio che nel tempo aumentino sia il suo volume che il grado di fibrosi tissutale. Oltre alla deformità dal punto di vista estetico, il linfedema causa impotenza funzionale dell’arto superiore, dolore, parestesie, diminuzione nella qualità di vita, isolamento sociale e una maggior incidenza di erisipela (infezione acuta che coinvolge il derma, gli strati superficiali dell’ipoderma e i vasi linfatici).

 

 

 

 

 

 

 

ESPERIENZA PERSONALE

 

Forti e Serene: un nome, un dato di fatto. È una delle prime cose che ho capito dell’associazione di cui faccio parte come fisioterapista dal 2012.

 

Forti, perché tutte le persone che ho conosciuto hanno una grande forza interiore, alcune addirittura agguerrite, pronte a lottare senza tregua contro le avversità, altre molto dolci e gentili ma sempre con una gran forza nel carattere.

E Serene, ed è vero! Anche in questo caso è una caratteristica che balza all’occhio anche ad una persona poco osservatrice.

 

Ho pensato che queste belle qualità non siano concentrate in questa associazione per puro caso, infatti ora, dopo tre anni, posso dire che siano caratteristiche che vengono infuse nelle socie grazie alla frequentazione delle F&S, come le chiamavo io. Ho conosciuto persone ansiose o che stavano vivendo i cicli di trattamento post operatorio, fresche di intervento chirurgico, che dopo l’iscrizione all’associazione riescono a vivere molto meglio i loro problemi o dubbi, che vengono aiutate nell’affrontare esami o controlli medici, e che quindi vengono “corazzate e rasserenate” sul loro percorso.

 Ma non finisce qui, perché a questo punto si potrebbe pensare che nell’associazione si parli solo di come affrontare i problemi correlati al tumore al seno, ma non è affatto così. Sebbene queste problematiche rimangano un punto fermo da considerare ho notato che entrando nell’associazione si entra anche in un gruppo di amiche che propongono e realizzano diverse attività, e le fanno gioiosamente e in armonia.

 

All’inizio i miei rapporti con le Forti e Serene erano professionali, da fisioterapista a paziente, ma fin dai primi trattamenti però ho sentito una grande accoglienza e gentilezza che andavano al di la della pura cortesia. Mi sono sentita subito accolta in un gruppo, da pari a pari e non da professionista da mettere sotto la lente di ingrandimento.

Questa è una cosa che per me è stata molto importante, perché, lavorando nel campo sanitario, sono abituata ad entrare nella sfera intima delle persone, vederle senza abiti ed entrare nel loro spazio personale, ma con questo non significa che oltre al rispetto ci sia necessariamente amicizia. Questa è arrivata dopo, parlando e confrontandomi con persone meravigliose, tutte diverse tra loro ma accomunate da questa “corazza gentile” e spirito di accoglienza che non avevo mai conosciuto prima.

 

Ora le F&S son diventate le mie Forti e Serene, un gruppo di amiche cui anch’io mi sento di fare parte.

 

Grazie ragazze!

 

Francesca Cagnolati

 

 

 

Cenni di anatomia: il sistema linfatico

Il sistema circolatorio linfatico è costituito da un sistema di vasi lungo il cui decorso sono intercalate formazioni organizzate di tessuto linfoide, i linfonodi, e da dotti collettori.

 

I vasi linfatici drenano i fluidi dai tessuti che sono usciti per diffusione attraverso le pareti dei capillari sanguigni. Questo liquido contiene sali minerali, proteine, cellule e altre sostanze che provvedono al nutrimento dei tessuti. La maggior parte di questo fluido viene riassorbito dai capillari venosi mentre il restante prende il nome di carico linfatico ed entra nei capillari linfatici. Tutta la linfa così formata passa attraverso i linfonodi che filtrano quindi cellule danneggiate, cellule tumorali, e altre particelle riconosciute come “non self”, estranee all’organismo.

I linfonodi, oltre alla funzione di filtraggio, hanno anche quella immunologica di produzione di linfociti, e di conseguenza, di anticorpi specifici per la distruzione di antigeni. In questo modo il sistema linfatico combatte e rimuove le cellule dannose per il corpo e protegge dalla diffusione sistematica delle infezioni o delle neoplasie.

I vasi linfatici drenano nei dotti collettori che riversano il loro contenuto nelle vene succlavie, raggiungendo così il torrente vascolare.

Il sistema linfatico può non compiere adeguatamente le sue funzioni nel caso la quantità di liquido da drenare sia eccessiva o se i vasi linfatici o i linfonodi sono stati danneggiati, rimossi, oppure infiammati, o colpiti essi stessi da tumore.

Visite specialistiche

Collaborazione con LILT di Novara per visite specialistiche

Consulente associazione

Dr. Cozzaglio

... in aggiornamento.

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